Avvocato Santi
Nel corso di una ricerca effettuata a Roma, nella meravigliosa Biblioteca di Villa Malta, ove ha sede la rivista dei Gesuiti “Civiltà Cattolica” (che ha 150 anni di vita), ho potuto esaminare un opuscolo scritto nel 1632 a Liegi dal padre gesuita Jean Robert, sui santi patroni degli avvocati, censiti fino a quell’epoca addirittura in numero di cinquanta.
La interessante pubblicazione suscitò anche la curiosità del reverendo padre Baudonin De Gaiffier che nel 1946 volle ricordare il libello di padre Roberti e diede alle stampe un interessante volumetto con il quale ricordò, innanzi tutto, che già nel Medioevo la professione di avvocato ispirava poca simpatia ed era oggetto di aspre critiche, tanto che circolavano questi celebri versetti (di anonimo):
Sanctus Ivo erat Brito Advocatus et non latro, Res miranda populo.
Orbene, secondo la leggenda, molti si meravigliavano del fatto che il bretone Sant’Ivo, pur esercitando la professione forense, avesse potuto ottenere gli onori della santità. Si diceva, infatti, che Sant’Ivo, eludendo la vigilanza di San Pietro, era entrato nascostamente in Paradiso, tanto da far scrivere a Sebastien Brant, nel 15 secolo, in uno dei suoi “Varia Carmina”, che Sant’Ivo, dopo il suo ingresso in cielo, attese, invano, l’arrivo di qualche collega.
Sul punto esiste anche una testimonianza in un volume del 1939 di H.C. Heinerth, nella quale appaiono questi significativi versi:
Noster adhuc alios expectans Ivo sodales Ante fores caeli tempora longa stetit: Stabit item: donec iustus, atque fidelis Causidicus illiforsitan obveniat. Per sfatare le malevole voci sugli avvocati il diligente Padre Roberti riuscì a riunire in un elenco (in ordine alfabetico) i cinquanta Sancti lurisperiti: Aaron; Ambrosius; Aper; Athanasius; Augustinus; Basilius; Bonifacius (Ferrier); Carolus Borromaeus; Carolus Magnus; Cassiodorus; Cyprianus; Daniel; Dionysius Aeropagita; Ebruiphus; abbas Uticensis; ELzearius de Sabrano; Franciscus Salesius; Genesius; Notàrius; martyr Arelatenis; Gerinanus; episcopus Antisiodorensis; Godegrandus; episcopus Mettensis; Gregotius Magnus; Gregorius Nazianzenus; Gregorius thaumaturgus; Hieronumus; Hierotheus; Hubertus, episcopus Leodiensis; Hugo; episcopus Gratianopolitanus; lacoponus Tudertinus; loannes Capistranus; loannes Chrysostomus; loannes Darnascenus; loannes de Horentia lob; Ivo; Kanutus; rex Daniae; Lietbertus, episcopus Cameracenius; Moyses; Notarius anonymus; Paulus IV; Philogonius; episcopus Antiochenus; Pximarius; confessor in Aegypto; Richardus, episcopus Ciestrensis; Seveiinus Boetius; Sidoxiius; Sulpitius; Symmachus; Theophilus, martyr in Cappadocia; Thomas Cantuariensis; Thornas Moms; Vietius pagathus, martyi Lugdunensis; Wolbodo, episcopus Leodiensis.
L’elenco di avvocati in odore di santità non si ferma però alla seria ricerca di Padre Roberti. Nei dodici volumi della Biblioteca Sanctorum si possono trovare infatti, ancora, San Nicola di Bari, Sant’Alfonso (che, essendo nato nel 1686, non poteva comparire nell’elenco del Roberti), il brindisino Bartolo Longo, servo di Dio e fondatore del Santuario della Madonna di Pompei, il Beato Contardo Ferrini, Raimondo di Pennyafort e molti altri insigni avvocati e giurisperiti.
Il che vuoi dire che, malgrado le malelingue, le vie della toga portano spesso alla santità!
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